Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Roma, Camera dei Deputati, giovedì 30 novembre 2006 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che: il 7 ottobre 2006 la giornalista Anna Politkovskaja è stata uccisa, in pieno giorno, dinnanzi alla sua abitazione a Mosca; Anna Politkovskaja era una giornalista del settimanale russo Novaja Gazeta e dal 1999 seguiva la guerra in Cecenia, denunciando, con coraggio, le atrocità commesse contro la popolazione civile; nel 2001 ha vinto il Global award di Amnesty international per il giornalismo in difesa dei diritti umani e, nell'ottobre del 2002, il premio Osce per il giornalismo e la democrazia; sempre nell'ottobre del 2002 le fu richiesto di assumere il ruolo di mediatrice con i sequestratori durante il sequestro di centinaia di ostaggi al teatro Dubrovka di Mosca; nel settembre 2004, mentre si trovava in volo verso Beslan, in occasione del drammatico sequestro dei bambini della scuola, subì un tentativo di avvelenamento; la Politkovskaja era da tempo scomparsa dagli schermi televisivi e si era avviata contro di lei una campagna ostile fatte di minacce e calunnie, sfociate, inevitabilmente, nell'isolamento e nella vulnerabilità; in una delle sue ultime interviste, Anna Politkovskaja aveva confidato alla collega Natalia Mozgovaja i suoi timori di essere uccisa e le crescenti difficoltà del suo lavoro; in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera del 9 ottobre 2006, Adriano Sofri, pensando alla morte del giudice Falcone, dichiara: «sono entrambi morti da soli, uccisi allo stesso modo. Prima feriti dalla maldicenza e dalle calunnie, poi finiti con una brutalità che si è dimostrata coerente con quel che denunciavano. Su quella donna gravava un senso di ineluttabilità. La sua è stata una fine annunciata, proprio come accadde a Falcone»; Mikhail Gorbaciov, in un'intervista a la Repubblica del 9 ottobre 2006, rileva come si tratti «di un vero omicidio politico. Una vendetta. Ed è un duro colpo per la libertà di stampa e per chi si batte per la democrazia del nostro Paese»; con l'omicidio della Politkovskaja salgono a tre i giornalisti della Novaja Gazeta uccisi a causa del loro lavoro e delle loro denunce e, secondo l'associazione Isf (Information safety and freedom), i cronisti uccisi nella Federazione russa, da quando il presidente Putin è al potere (1999), sono più di venti. Tra questi, anche l'italiano Antonio Russo, inviato di Radio radicale, che aveva denunciato i crimini di truppe russe in Cecenia; secondo quanto afferma il professor Viktor Zaslavsky, ordinario di sociologia politica ed esperto analista del mondo sovietico e post sovietico, in un'intervista a L'Unità del 9 ottobre 2006 sullo stato dell'informazione in Russia, «la tv è fortemente controllata dallo Stato e ciò avviene anche per le principali testate giornalistiche, mentre a livello di pubblicazioni scientifiche o di giornali »di nicchia« la libertà è sostanziale. Importanti passi in avanti sono stati compiuti rispetto all'epoca sovietica, ma c'è ancora molta strada da fare prima di poter parlare di una piena libertà d'informazione»; il Presidente del Parlamento europeo Josep Borrell ha reso omaggio, in una nota diffusa il 9 ottobre 2006, alla vittima, definendo l'omicidio un «crimine ignobile» e augurandosi «che le autorità russe facciano il massimo il prima possibile per fare luce su questo terribile delitto. L'identificazione dei colpevoli sarà un banco di prova per lo stato della democrazia e della libertà di espressione in Russia»; il Commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani Thomas Hammarberg l'ha ricordata così: «Anna Politkovskaya era uno dei maggiori difensori dei diritti umani presenti oggi in Russia» e, il Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, René van der Linden, giudicando l'assassinio un attacco alla democrazia, ha chiesto alle autorità russe di chiarire «al più presto e in modo convincente» le circostanze dell'omicidio; il dipartimento di Stato americano ha chiesto al Governo russo un'inchiesta sul delitto «con la massima urgenza» per «individuare, perseguire e portare in giudizio tutti i responsabili dell'odioso omicidio» -: - quali siano le valutazioni del Ministro interpellato in merito all'assassinio di Anna Politkovskaja; - se il Ministro interpellato, di fronte alla gravità del momento, non ritenga di promuovere, come Governo, in ambito comunitario e internazionale, una posizione ancora più incisiva nei confronti del Governo russo, al fine di chiarire le responsabilità dell'omicidio della Politkovskaja e, più in generale, per chiedere, con ferma coerenza, una piena tutela dei diritti umani.
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MARCO BOATO |
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